Il celebre compositore Giuseppe Verdi è annoverabile tra i personaggi che furono colpiti profondamente dalle terribili notizie che giunsero da Ischia, in occasione del terremoto di Casamicciola del 28 luglio 1883.
Come nel caso di Gioachino Rossini, è ancora una volta una lettera pressoché sconosciuta a mostrarci un’isola verde al centro dei pensieri di un mostro sacro della musica italiana. Se Rossini si concentrò sulle rinomate terme ischitane e sulla noia che dominava lo scoglio isclano nel 1817, Verdi poneva invece l’accento sul terribile sisma che rase al suolo Casamicciola e sui relativi (e auspicati) aiuti alla popolazione.
Terremoto Casamicciola, la lettera e l’appello di Giuseppe Verdi
Il 15 agosto 1883, Verdi scrisse di suo pugno una lettera alla patriota e mecenate Clara Maffei. Come si può leggere sull’interessantissimo portale Internet Culturale, dopo i convenevoli del caso il compositore si concentrò sul terremoto che sconvolse Ischia.
Ecco la parte della lettera che vede protagonista Casamicciola e che abbiamo trascritto per voi:
E Casamicciola!!! Quale strazio e quale immensa sventura! Quelli che restano saranno certamente sollevati materialmente, ma quelli che sono morti! E quelli che restano privi dei loro cari? È orribile! E quale morte! E quanti morti di disperazione sotto le rovine! Orribile orribile! La carità partirà in soccorso ed è bene! Vi è entrata l’entusiasmo, la voga, la moda e si farà molto. Poco importa non sia tutto per spirito di carità, basta che si faccia. Speriamo poi che i comitati invece di distribuire le somme ai poveri non formino capitali alle Banche, come ho letto oggi nel Corriere che esiste una somma di un milione e duecento mila lire che dovevano essere distribuite ai poveri di Venezia!
Giuseppe Verdi sperava dunque in una pronta ricostruzione di Casamicciola e soprattutto che giungessero sull’isola verde – senza storture e ruberie del caso – gli aiuti a favore delle persone colpite dal terremoto (tra queste anche i genitori e la sorella di Benedetto Croce). La storia che si ripete, per certi versi: anche oggi, a seguito del meno distruttivo sisma del 21 agosto 2017, si attendono le misure necessarie per la ricostruzione degli edifici danneggiati o – peggio ancora – crollati e per permettere alle famiglie casamicciolesi di ripartire.