L’Italia è stata teatro negli anni di qualche lite tra preti ai limiti del surreale. Non è stata da meno l’isola di Ischia, terra legata indissolubilmente a tradizioni religiose, tra cui spiccano le processioni dedicate a Santa Restituta e San Giovan Giuseppe della Croce. “L’incidente di percorso” in salsa isclana è avvenuto nel piccolo comune di Serrara Fontana e risale a quasi sessanta anni fa.
Il litigio tra preti a Ischia su “La Stampa”
Come si legge su “La Stampa” del 23 settembre 1959, proprio durante una processione (non specificata, presumibilmente dedicata alla Madonna della Mercede) due preti della chiesa ischitana furono protagonisti di una clamoroso lite. Il vescovo dell’isola di Ischia dell’epoca, Antonio Cece, fu costretto ad interrompere la manifestazione religiosa.
Il giornale torinese racconta che mentre il vescovo camminava “al centro benedicendo la folla (…), don Mario Iacono ha incominciato a parlare con voce alta e concitata al Vescovo, lamentandosi del parroco don Abramo Medina”.
Per capire bene la storia, bisogna specificare che Don Mario venne “sospeso per dieci anni dalla celebrazione della Messa con un decreto della Congregazione dei sacramenti, per motivi disciplinari. Cessato il provvedimento, aveva chiesto al parroco di Serrara Fontana il permesso di dire messa nella sua chiesa. Il titolare della parrocchia, però, non aveva voluto accontentarlo: ecco il motivo che faceva rivolgere al Vescovo infocate lamentele contro don Abramo”.
Lo stesso Don Abramo “udendo il discorso che lo toccava direttamente, interveniva nella discussione, nonostante che il Vescovo facesse più volte comprendere l’inopportunità di dibattere argomenti simili durante una funzione.” I due continuarono imperterriti a litigare e così, “non sentendosi di prolungare oltre quella situazione, il Vescovo, toltasi bruscamente la mitria, la consegnava con il pastorale al segretario, saliva nella sua auto e ripartiva per il palazzo episcopale. La processione veniva sospesa”. Il Vescovo prese poi “severi provvedimenti nei riguardi dei due sacerdoti responsabili di una così grave disobbedienza con scandalo di fedeli”.