Forio, quella tragedia in mare del Natale 1917

Era il giorno di Natale del 1917 e il comune di Forio, nell’isola di Ischia, venne colpito da una vicenda impossibile da dimenticare, nel segno di una nave affondata (la Tartana “Madonna del Rosario”), di tre morti e delle eroiche iniziative di un gruppo di isolani per salvare il salvabile. L’Associazione Culturale Radici, sempre pronta condividere quanto di positivo emerge dalla storia del territorio, cerca di ridare nuova luce a questo episodio accaduto un secolo fa. Promotrice della ricerca è la Prof Loretta Schiano che, sempre incuriosita dalle narrazioni della nonna, sorella di Francesco, uno dei sei marinai scampati al periglio e poi padre del compianto Vito Mattera, coadiuvata dall’Associazione, si è imbarcata una fruttuosa ricerca che ha portato a rivelare quanto sarà raccontato al Museo Civico Giovanni Maltese presso il Torrione di Forio sabato 7 aprile 2018.

Tragedia in mare a Forio, le cronache del 1917

Giornali dell’epoca, Il Mattino, il Giorno, Il Roma, scrivono ampiamente della vicenda. Giovanni Verde molto probabilmente inviò da corrispondente del Mattino, allora diretto da Matilde Serao e Eduardo Scarfoglio il resoconto del grave incidente.

La sera del 25 dicembre 1917 la Tartana “Madonna del Rosario” dell’armatore e caratista Andrea Mattera (nonno del compianto Capitano Vito Mattera), era ormeggiata in prossimità degli scogli della Camerata, antistanti il porto di Forio. Il mare, sotto un forte vento di Libeccio, s’ingrossava, e mentre la famiglia Mattera festeggiava il Santo Natale, i marosi percuotevano senza sosta quel legno. Il Capitano Andrea, con suo figlio Francesco, quattro marinai e un nipote di Andrea, di nome Giuseppe Regine, detto il francesino, andò a bordo per cercare di mettere in sicurezza la nave.

Purtroppo, rotte le catene delle ancore, la nave prima si arenò e poi si capovolse nei presi dello scoglio dell’Impiccato in località Monticchio. A quel punto la mobilitazione dei foriani fu esemplare, per cercare di salvare vite umane e nave. Intervennero varie famiglie di Forio che si prodigarono per salvare gli uomini intrappolati nel ventre della tartana, fino al 29 dicembre.

Cinque uomini su sette furono salvati e, il coraggioso pompiere, Giuseppe D’Ambra ammalatosi in seguito di polmonite, perse la vita. Il D’Ambra, anche se fu il primo a intervenire, non agì da solo. Fu coadiuvato dalla Carovana, l’associazione che gestiva il trasporto dei traffici marittimi, dall’Associazione pescatori, dal Capitano Giuseppe Colella, Giuseppe Quirino, e Antonio Gallo. I soccorsi furono coordinati dal Sindaco l’Avvocato Luigi Morgera, nonno dell’attuale Vicesindaco di Forio Avv. Gianni Matarese e dal tenente A. De Angelis della capitaneria di porto d’Ischia. Molto probabilmente Jane Fanny Fayrer, vedova da quattro anni di Giovanni Maltese, assistette impotente alla scena dal balcone del Torrione e verosimilmente avrebbe potuto lasciarne una traccia.

Non resta quindi che partecipare alla serata di commemorazione che si snoderà a Forio, sabato 7 aprile, in tre momenti: Ore 18.00 al molo Borbonico Onore ai Caduti, ore 18.30 Basilica Santa Maria di Loreto Santa Messa in suffragio e, a seguire, ricordo, con testimonianze di documenti e verbali dell’epoca.

[comunicato stampa]

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