La storia di Ischia è segnata anche da vicende a dir poco tristi, tra cronaca nera e avvenimenti dal sapore amaro. Una menzione la meritano i fatti del lontano 11 agosto 1959, quando una giovane foriana morì folgorata da una scossa elettrica generata da una lampada votiva posta sotto l’immagine di un santo. La vittima aveva appena diciannove anni e quattro giorni dopo avrebbe dovuto sposarsi.
In quel pomeriggio infausto la ragazza si recò proprio nella casa del futuro marito, per confrontarsi con la suocera circa gli ultimi preparativi in vista del matrimonio. Dopo avere messo a punto piccoli aspetti della festa nuziale, la ragazza – seguita dal promessa sposo – si recava in una stanza attigua dominata da una immagine di Sant’Antonio e dalle classiche lampadine elettriche votive. La giovane si accorgeva che le lampade erano impolverate e prendeva così uno straccio umido per pulirle: avveniva così il fattaccio, con la giovane che moriva sul colpo per la forte scossa elettrica. Questo nonostante i disperati tentativi del fidanzato di salvarla.

Cronache dell’epoca – che, in realtà, hanno più il sapore della leggenda – parlano di ischitani, soprattutto i vicini della sfortunata vittima, che si recarono alle ricevitorie per giocare i numeri al lotto relativi a questa tragica vicenda…