Wystan Hugh Auden è stato uno dei più grandi poeti del Novecento. Un artista amato in tutto il mondo che ha legato indissolubilmente il suo nome all’isola d’Ischia: visse nel comune di Forio per molti anni e fu uno dei più assidui frequentatori del Bar Internazionale di Maria Senese. Ma, secondo l’MI5 – il servizio segreto britannico – la vita isolana di Auden non fu solo nel segno del relax e della cultura, ma anche di rapporti con due spie accusate di tradimento per rapporti stretti (e non consentiti) con l’Unione Sovietica e il KGB. Parliamo di Guy Burgess e Donald Maclean, due elementi dei famigerati Cinque di Cambridge, il gruppo di agenti segreti inglesi che, a partire dalla seconda guerra mondiale, passarono informazioni top-secret all’URSS.

Gli 007 a Ischia e quell’interrogatorio di Auden lasciato a metà…
Nelle carte desecretate, si legge che all’MI5 erano convinti che W.H. Auden fosse a conoscenza del luogo in cui Burgess si stava nascondendo dopo che, nel maggio 1951, venne scoperto il suo “alto tradimento”. Auden, che nel frattempo si trovava a Ischia, finì sotto i riflettori degli 007 perché Burgess provò a telefonarlo proprio nella notte in cui fuggì a Mosca. Di conseguenza, anche l’isola verde divenne protagonista di questo mistero: il celebre Daily Express ipotizzò che il diplomatico volesse fare (o addirittura fece) prima una sosta a Ischia, “nella casa dipinta di bianco di Auden su quest’isola bruciata dal sole“. A conferma che la pista venne seguita con attenzione, sull’edizione del 14 giugno 1951 dell’Argus di Melbourne si leggeva che le forze di polizia cercarono Burgess a Ischia per almeno un giorno.

Quel che è certo è che Auden finì nel mirino della sezione 5 della Military Intelligence britannica: a certificarlo il breve interrogatorio a cui fu sottoposto lo scrittore in quei giorni frenetici. Nell’edizione dell’11 giugno 1951 del Corriere della Sera, si legge delle “ricerche dei due diplomatici inglesi” e delle indagini che si concentrarono nell’isola di Ischia, “ove dimora da alcuni mesi lo scrittore inglese Auden“. Nello specifico quest’ultimò dichiarò che “incontrò Burgess l’ultima volta nel marzo a New York, dopo di che non ha più avuto sue notizie“. Da quanto emerge da alcune ricostruzioni dell’epoca, in realtà Londra riuscì ad ottenere poche (e per loro insoddisfacenti) informazioni dallo scrittore, tanto da programmare un altro e questa volta più approfondito interrogatorio. Che in realtà non ci fu mai.
Auden “comunista” e la tipica caccia alle streghe degli anni ’50
Per capire meglio la vicenda è bene, però, immergersi nello scenario dell’epoca. Non deve sorprendere il fatto che Auden venne messo nel mirino perché amico di Burgess, con cui condivideva l’orientamento sessuale, e perché l’FBI lo etichettò come “intellettuale comunista di stampo idealista“. Erano, quelli, tempi di Guerra Fredda tra USA e URSS e di una sorta di caccia alle streghe, con gli intellettuali di sinistra spesso e volentieri additati come vere e proprie spie sovietiche.
Nello specifico, sempre al Daily Express, Auden specificò che in realtà tutte le sue “simpatie verso i comunisti sono finite con l’alleanza tra nazisti e sovietici nel 1939”. Sempre al tabloid inglese dichiarò che Burgess fosse apertamente comunista sin dal 1930. Inoltre Auden era convinto che il funzionario britannico e Maclean fossero stati rapiti in Francia. Le cose in realtà non andarono così: i due si trasferirono in Mosca, qui vissero fino alla morte continuando a collaborare con l’URSS.
Quello che non sapremo mai è se effettivamente Burgess passò per Ischia prima di scappare in Unione Sovietica. Un altro piccolo mistero in quel di Ischia, isola che non è certamente nuova a storie fuori dal comune.