Protagonista assoluto della politica italiana nell’immediato dopoguerra, il presidente della Repubblica Giovanni Gronchi (1887-1978) è annoverabile senza dubbio alcuno tra i maggiori estimatori dell’isola di Ischia del 20esimo secolo. Un legame indissolubile, che ha conosciuto il suo zenit proprio nel settennato che vide Gronchi a capo dello Stato, tra il 1955 e il 1962. Dimostrazione ulteriore, questa, che gli anni ’50 hanno rappresentato un momento irripetibile (o quasi) della storia di Ischia.
Gronchi a Ischia: che accoglienza nel 1956
Impresse nella memoria le vacanze sull’isola verde nell’estate del 1956: era il 12 agosto e il presidente della Repubblica arrivò al porto di Lacco Ameno a bordo del panfilo Nina II, trovando la calorosa accoglienza di isolani e turisti e soprattutto dei sei sindaci dei comuni di Ischia (nelle fotografie antiche dell’Istituto Luce spicca l’ischitano Vincenzo Telese).
Fu una permanenza all’insegna del relax per l’esponente dell’ala sinistra della Democrazia Cristiana, che alloggiò al Regina Isabella e usufruì delle celebri terme lacchesi. Nella sua vacanza, lunga quasi due settimane, il presidente fu spesso osannato dalla popolazione ischitana ricevendo finanche una bella scultura in legno da un pescatore.
Ischia, 1957: Gronchi e il summit sull’economia
Il Capo dello Stato fu colpito positivamente dall’isola di Ischia, tanto da ripetere l’esperienza anche nell’estate 1957. Il politico nato a Pontedera sbarcò nuovamente a Lacco Ameno, questa volta il 14 agosto e a bordo dalla nave “Ischia Terme” partita da Pozzuoli. Con lui il figlio Mario e il medico personale dott. Mario Colasanti. A ricevere sul pontile il Presidente della Repubblica furono il presidente della Deputazione provinciale di Napoli e, ancora una volta, i sindaci dei sei comuni dello scoglio isclano.
La vacanza del 1957 fu segnata dal significativo incontro sull’isola tra Gronchi, il presidente del consiglio Zoli e il ministro degli esteri Pella. Tra il 27 e il 28 agosto i tre discussero principalmente di economia, politica estera e dell’imminente viaggio dello stesso Gronchi in Iran.