Nell’agosto 1859 Ferdinando II e la regina Maria Teresa d’Asburgo-Teschen si recarono a Ischia, loro che erano degli habitué dell’isola verde. Quella volta, però, il re volle dirigersi a Barano per prendere contatto con la popolazione locale.
Era il 10 agosto 1859 e i baranesi si riversarono per strada per vedere il sovrano e, ovviamente, la regina. Nel mezzo del lungo percorso, Maria Teresa avvertì il bisogno di urinare: spiegava la cosa ai suoi accompagnatori, che a loro volta chiesero al negoziante Sebastiano Di Meglio affinché la regina usufruisse della “toilette”. Il baranese acconsentì senza esitazione alcuna.
Ischia, la pipì della regina in una bottiglietta…
Circostanza tutt’altro che interessante, direte voi, ma la storia nasconde un particolare a dir poco curioso. Come raccontano Cervera e Di Lustro in “Storia di Barano d’Ischia”, riprendendo un’opera di Enrico De Martino: «Le “occorrenze” (la pipì, ndr) della regina furono gelosamente custodite e raccolte in una bottiglietta da Di Meglio. L’autore dice di averla vista alcuno tempo dopo: una bottiglia di cristallo smerigliato contenente il liquido “color paleare e po’ torbidetto”. La famiglia usava ogni anno nel giorno di Santa Teresa accendere due candeline. I moti del ’60 fecero perdere la devozione delle candeline, ma Sebastiano, fiero dell’onore ricevuto, collocò sul portone della sua casa un marmo». Ecco quello che si leggeva sul marmo:
A 10 agosto 1858
S.M.N. onorò con la real
famiglia questa casina
di Sebastiano di Meglio
Una conferma ulteriore, insomma, che la storia dell’isola d Ischia è segnata da non pochi episodi curiosi. Peccato che – almeno ufficialmente – non ci sia più traccia di quel marmo che mostrava il rapporto particolare di alcuni ischitani del passato con la nobiltà.