Garibaldi a Ischia: una testimonianza inglese sul Times

Garibaldi ferita aspromonte cure a ischia

Molto è stato scritto sulla celebre permanenza di Giuseppe Garibaldi a Ischia. Una vacanza lunga un mese esatto, dal 19 Giugno al 19 Luglio 1864, due anni dopo la ferita alla gamba sull’Aspromonte. Per alcuni si è trattato solo di cure termali, per le quali al tempo l’isola era già famosa in tutta Europa da secoli, per altri invece la terapia sarebbe stata una copertura per nascondere una delicata missione diplomatica. La cosa certa è che la visita dell’Eroe dei due mondi ha richiamato l’attenzione di tutta Europa, con articoli su tutte le maggiori testate italiane e straniere.

Garibaldi a Casamicciola, i particolari sul Times

Il 18 luglio, proprio un giorno prima della partenza del Generale, il Times pubblica una lunga testimonianza di un gentiluomo inglese presente sull’isola in quei giorni. L’articolo è datato lunedì 27 Giugno 1864, in quegli anni i tempi del giornalismo erano decisamente diversi, otto giorni dopo l’arrivo dell’eroe.

Garibaldi Times

Garibaldi a Ischia ha alloggiato per qualche notte presso l’hotel Manzi, a piazza dei Bagni. “Lo scorso venerdì mattina”, il 24 Luglio, il generale si trasferisce all’hotel Bellevue di Saverio Zavota alla Sentinella, attuale Villa del Parodi, dove la permanenza si protrarrà fino alla fine. Nel giornale si fa erroneamente riferimento a “Zavotta”. Saverio viene indicato come ex collaboratore di Lord Byron.

Il nostro testimone non si sofferma sulla natura dei trattamenti. Garibaldi fu ferito sull’Aspromonte due anni prima, ma nonostante questo la lesione pulsa e fa male a tratti. In più, con le cure termali sembra essersi aperta ulteriormente, ma la salute di Garibaldi sembra per il resto perfetta.

Il generale venerato a Napoli e Ischia. Sull’isola c’è chi vuole una reliquia…

Ciò che colpisce l’osservatore, tuttavia, è la vera e propria venerazione della folla per il patriota e avventuriero. Dopo il suo arrivo da Caprera quattro vaporetti erano partiti da Napoli, letteralmente zeppi di persone che avevano viaggiato anche otto ore per arrivare a Napoli per prendere la nave e incontrare, così, il loro beniamino.

Con l’arrivo di Garibaldi a Ischia, tutti i muli erano stati presi così da poter effettuare la salita che dalla costa portava all’entroterra. Il generale arriva a salutare quasi mille persone al giorno: tra questi, spiccano entusiasti che cercano di baciargli mani e piedi (“non baciate le mani a me, ma al papa”, questa la sua risposta). Spazio, poi, a donne che gli chiedono in dono calzini e altre “reliquie”, e masse di spettatori radunate sotto le finestre.

La situazione è così estrema da spingere l’autore dell’articolo a commentare che mai, probabilmente, Santa Maria di Loreto ha ricevuto tante visite quante ne ha ricevute Garibaldi in quei giorni. È a tutti gli effetti una superstar, al punto da generare un’esperienza ai limiti del religioso e del superstizioso.

Durante il secondo giorno di permanenza arriva da Genova anche il figlio Ricciotti (segnalato come secondogenito, in realtà quarto), allora diciassettenne, che abbraccia il padre e si intrattiene con lui e con l’ospite inglese. A un certo punto la folla si fa così numerosa e pressante da richiedere l’intervento della guardia nazionale. Viene istituita una guardia d’onore per Garibaldi, nonostante il privilegio sia riservato ai reali: per l’eroe nazionale si fa volentieri un’eccezione.

L’eroe dei due mondi a Ischia

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La targa commemorativa a Villa Parodi-Delfino (ex Villa Zavota)

Alla fine il giornalista riesce ad avere una lunga conversazione con il Generale: grandi parole d’apprezzamento per l’Inghilterra, fiducia nella guarigione della gamba e dell’Europa. Il resoconto si conclude con qualche veloce commento e con l’impressione che Garibaldi sarebbe rimasto sull’isola ancora circa un mese. La notizia della ripartenza per Caprera sarebbe stata data sul Times il 4 Agosto, ma nel frattempo il nostro osservatore si permette di rallegrarsi per aver potuto conoscere un uomo del genere, che definisce senz’altro come “l’eccezione del secolo“.

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