Nel settembre 1943, in pieno intervento alleato, Ischia legò indissolubilmente il suo nome a quello di Gino Lucetti, l’ anarchico che nel ’26 attentò alla vita di Benito Mussolini. L’attivista carrarese lanciò una bomba contro l’automobile su cui viaggiava il duce, ma il leader fascista rimase illeso. Diciassette anni dopo, l’anarchico trovò la morte sull’isola verde, a seguito di un attacco dell’esercito tedesco contro gli alleati.
Lucetti, l’arrivo a Ischia dopo anni di carcere
Processato nel giugno del ’27, Lucetti venne condannato a 30 anni di carcere ma nel 1943 arrivò a Ischia da uomo libero e alloggiò in quello che una volta era il casino di caccia borbonico (oggi stabilimento militare). Nel settembre di quell’anno, ex detenuti politici antifascisti italiani, greci e albanesi erano protagonisti di appassionati dibattiti. Si parlava di guerra, dei difetti e dei limiti dell’autarchia, della pace tra i popoli e dei confini da eliminare. Tra questi personaggi spiccava Lucetti, desideroso di mostrare idee diverse da quelle imposte dai fascisti in quegli anni.
Gino Lucetti a Ischia amava parlare soprattutto con i giovani isolani. Tra questi Francesco Buono e Giosué Vezzuto, con cui l’anarchico si incontrava sul parco della Pagoda. Un posto sicuro, scelto non a caso: in quei giorni convulsi era meglio evitare le zone affollate per discutere di politica.
La morte a Ischia dell’attivista anarchico
Alle 17,30 del 17 settembre 1943 da Monte di Procida i tedeschi bombardarono il porto d’Ischia col celebre cannone da 88 mm. Al momento dell’attacco, Vezzuto era in ritardo mentre Buono e Lucetti erano a discutere sulla Pagoda. I due, insomma, si trovavano proprio a pochi passi dalle navi militari alleate prese di mira dai tedeschi.
Le conseguenze furono tragiche: Buono perì sul colpo, l’anarchico invece fu gravemente ferito e si trascinò fino alla centrale elettrica sul porto, dove poi morì. La notizia destò scalpore e gettò nello sconforto i giovani che in quei giorni ascoltavano quegli insoliti dibattiti.
Il giorno seguente ci furono i funerali dei due. Durante il corteo – tra pugni chiusi e recriminazioni – ci fu un altro bombardamento tedesco e le bare vennero abbandonate per strada, mentre i partecipanti al corteo funebre cercavano riparo.
Dedicare una strada d’Ischia a Lucetti?
A Francesco Buono fu intitolata la strada che va dalla centrale elettrica alla Pagoda. A Lucetti, invece, a tutt’oggi non è stata dedicato nulla. Soprattutto Vezzuto, vivo solo grazie al suo ritardo, ha chiesto a più riprese che l’evento fosse ricordato intitolando una strada a Lucetti nei pressi della Pagoda.
La risposta delle amministrazioni del comune d’Ischia dei decenni scorsi è sempre stata negativa. Questo perché, secondo alcuni, ricordare quell’evento potrebbe risultare offensivo per i numerosi ospiti tedeschi dell’isola. Una motivazione che lascia un po’ sconcertati, perché la parentesi nazista è ormai alle spalle per la Germania e alla luce di tanti monumenti legati a vicende belliche presenti a Ischia. Monumenti che potrebbero, se si utilizza questo criterio di giudizio, trovare il disappunto di tanti altri popoli.
Una motivazione, questa, che certamente non soddisfa. In questo senso, sarebbe certamente più lecito (ed elegante) appellarsi ad un eventuale rifiuto delle idee e delle gesta di Lucetti, tra anarchismo e uso della violenza. In quel caso si sarebbe potuto aprire una discussione interessante, approfondendo la storia di un personaggio che, seppure in una manciata di giorni, colpì profondamente i giovani ischitani dell’epoca. Così, invece, si ridicolizza la vicenda di un uomo entrato nei fatti nella storia d’Ischia. Un uomo, Gino Lucetti, che magari per qualcuno non va omaggiato con una lapide, ma che – e su questo non sembrano esserci dubbi – meriterebbe almeno un dibattito più serio.
FONTI CONSULTATE:
Gennaro Savio – VEZZUTO RICORDA LA TRAGICA MORTE DELL’ANARCHICO GINO LUCETTI (link)
Ischianews – Anche Ischia isola di confinati: la storia dell’anarchico Lucetti Di Rita Bosso (link)
Il Battaglione Lucetti è stata una brigata partigiana anarchica che agì in Toscana, nei pressi di Carrara. Il nome le fu dato in onore a Gino Lucetti, anarchico che attentò alla vita di Benito Mussolini.
http://ita.anarchopedia.org/Battaglione_Lucetti